Quattro scenari per il futuro della sanità bolognese che corrispondono ad altrettante ipotesi di cambiamento.
Il primo prevede la realizzazione di Accordi di programma per esercitare funzioni di programmazione e di alta gestione attraverso un Organo di governo comune tra le Aziende metropolitane. Il secondo, un soggetto giuridico autonomo di tipo Consortile al quale le Aziende rimettono le risorse necessarie per lo svolgimento delle funzioni e delle attività di interesse comune. Il terzo, una nuova Azienda Ospedaliero-Universitaria, centro per il trattamento di patologie complesse a vocazione chirurgico-interventistica e polo di riferimento nazionale per la ricerca traslazionale e la didattica, che si propone come terzo IRCCS dell’area metropolitana, nella quale far confluire le alte specialità del Policlinico di S. Orsola e dell’Azienda USL di Bologna. Il quarto, una Azienda di nuovo tipo, Sanitario-Universitaria, per la piena integrazione di assistenza, didattica e ricerca nei livelli territoriali ed ospedaliero distrettuale di riferimento.
Sono le principali proposte contenute nel documento "Forme di integrazione nell’Area metropolitana di Bologna", curato dal Nucleo Tecnico di Progetto, datato 25 giugno 2018 ed acquisito dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria Metropolitana di Bologna nella seduta del 16 luglio.
Il documento, un centinaio di pagine e dieci allegati, frutto di un anno di lavoro da parte del Nucleo, disegna gli scenari e le ipotesi di sviluppo per il futuro della sanità metropolitana, con la determinazione a far rivestire a Bologna un ruolo di primissimo piano nel contesto nazionale ed internazionale.
Per garantire la più ampia partecipazione saranno utilizzati incontri diretti e un spazio di consultazione online, il Quaderno degli attori, un luogo digitale accessibile a tutti per far pervenire proposte qualificate sui diversi temi trattati.
L’obiettivo è coinvolgere la molteplicità di attori che animano la sanità metropolitana, con particolare riferimento alle diverse categorie professionali, sanitarie e amministrative, oltre che le istituzioni locali, le organizzazioni sindacali, le forze sociali e i cittadini.