Integrazione delle risorse e delle competenze, diffusione delle migliori pratiche, continuità nell’assistenza oncologica ospedale-territorio per tutte le sedi di accesso, centralizzazione di alcune fasi del percorso diagnostico-terapeutico, sviluppo della prossimità delle cure per i trattamenti cronici, sviluppo continuo delle comunità professionali e realizzazione di percorsi di collaborazione multidisciplinari. Erano questi i principali obiettivi di sviluppo dell’oncologia metropolitana che le due aziende sanitarie territoriali di Bologna e Imola si proponevano attraverso la realizzazione di una rete clinico assistenziale integrata, approvata dalla Conferenza territoriale sociale e sanitaria metropolitana di Bologna (CTSSM) nel febbraio 2020 e formalmente attiva dal giugno di quell’anno.
Obiettivi raggiunti appieno, nonostante le oggettive difficoltà dovute al protrarsi della pandemia da Sars-Cov-2, tanto da indurre le due Aziende sanitarie di Bologna e Imola, non a confermare, ma a sviluppare ulteriormente la rete oncologica integrata allargandola all’ambito ospedaliero, attraverso l’unificazione gestionale delle due unità operative di Oncologia, in una unica UOC interaziendale guidata dal dottor Antonio Maestri.
Una scelta che garantirà ulteriore equità di accesso a tutti i cittadini dell’area metropolitana, applicazione omogenea delle migliori pratiche, continuità nell’assistenza oncologica ospedale-territorio, sia a livello delle varie sedi con servizi di Oncologia, ma anche presso le Case di Comunità, dove potranno essere somministrati i trattamenti, monitorati gli effetti e programmati i follow up. Massima qualità delle cure e prossimità al domicilio, anche attraverso l’utilizzo di strumenti di telemedicina.
Coordinamento unico e uniformità di comportamento clinico, nelle diverse sedi di oncologia degli Ospedali: Bellaria, S. Maria della Scaletta di Imola, Vergato, Loiano, Budrio, Bentivoglio e San Giovanni in Persiceto, e nelle sedi di attività ambulatoriale e consulenziale di Bazzano, Porretta Terme e Castiglione dei Pepoli; forte connessione con l’IRCCS S. Orsola, in particolare con i centri di Oncologia ed Oncoematologia, per gestire al meglio i vari setting di trattamento; rafforzamento della rete territoriale per garantire continuità nell’assistenza oncologica, anche per i pazienti oncoematologici; relazione costante con la rete cure palliative; percorsi diagnostici terapeutici interaziendali comuni per gruppi di patologia; sviluppo di ambulatori di onco-geriatria; progettazione di una rete di ambulatori di psico-oncologia e di un percorso di riabilitazione dei pazienti oncologici per garantire corrette pratiche fisiche e alimentari; discussione in team dei casi complessi e, non ultimo, sviluppo della ricerca clinica, in stretta collaborazione con l’Università degli Studi di Bologna e gli IRCCS metropolitani.
Sono davvero molti gli obiettivi operativi che le due Aziende si propongono di raggiungere nel progetto approvato ieri dalla CTSSM, ma al centro resta la persona che avrà, in qualsiasi punto della rete entri, una presa in carico che garantirà le terapie migliori per il suo caso, erogate nel setting di volta in volta più adeguato, con la massima continuità nei passaggi tra un luogo di cura e l’altro, garantendo tutti i servizi di supporto e, quando possibile, vicino a casa
"Ancora oggi la maggior parte delle attività oncologiche continua a fare riferimento prevalentemente alle strutture ospedaliere – ha spiegato Maestri – ma proprio la pandemia ci ha costretto a prendere coscienza della necessità impellente di un modello che veda la relazione continua tra le strutture ospedaliere centrali, in cui sono concentrate le tecnologie 'pesanti' e si svolgono le attività più specialistiche, e le strutture periferiche che prendono in carico i pazienti di prossimità per tutte quelle attività cliniche e assistenziali che possono essere svolte in maniera appropriata presso quelle sedi. Già due anni fa avevo intrapreso con entusiasmo una strada che sapevo avrebbe avuto al centro la creazione di percorsi territoriali e di prossimità, oggi mi viene data l’occasione di ridefinire insieme ai tanti professionisti ospedalieri e territoriali che collaborano ai percorsi diagnostici terapeutici oncologici, una vera rete che integra i percorsi ospedalieri e territoriali, garantendo a ciascun paziente la miglior cura disponibile erogata nel setting assistenziale più adatto a ciascuna fase della cura, e con grande attenzione a garantire quella vicinanza alle reti sociali e famigliari, oltre a quelle sanitarie e assistenziali del territorio, che sappiamo avere un ruolo determinante per la qualità della vita di questi malati".
Le Aziende sanitarie di Bologna e Imola disciplineranno con una apposita convenzione la gestione unificata dell’attività di Oncologia, prevedendo che il Direttore della UO Interaziendale di Oncologia articoli la propria presenza fra le due sedi e partecipi di diritto sia al Comitato di Dipartimento Oncologico dell’Azienda USL di Bologna sia al Comitato di Dipartimento Medico-Oncologico dell’Azienda USL di Imola.